Avv. Maria Tolmatcheva
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Le spese per l'atto di compravendita (rogito notarile) sono a carico dell'acquirente e sono percentualmente proporzionali al valore di vendita dell'immobile. Più alto è il valore dell'immobile, più bassa sarà la percentuale richiesta dal notaio, che può oscillare orientativamente dallo 0,7 al 2%.
Le imposte
Quando il venditore è una società:
Le imposte si calcolano sul valore dell'immobile (base imponibile) dichiarato sul rogito notarile. Non si paga l'imposta di registro, ma l'IVA nella misura di 4% se l'acquirente ha il beneficio di prima casa, e 10% in altri casi.
Inoltre si paga registro 200,00 euro, imposta ipotecaria 200,00 euro, imposta catastale 200,00 euro, il bollo di 230,00 euro, trascrizione 90,00 euro e tassa archivio attorno ai 40 euro per un totale di 950,00 euro
Quando il venditore è un privato:
Nella vendita tra privati, il valore di riferimento non è quello del mercato, ma il c.d. valore catastale, e quindi ad un valore inferiore a quello di mercato (a condizione che sul rogito venga comunque indicato il valore effettivo della compravendita).
Per quanto riguarda le imposte, si paga il 9% sulla rendita catastale moltiplicata per 126 se l'acquirente è un privato; il 2% sulla rendita catastale moltiplicata per 115,50 se l'acquirente è un privato che acquista prima casa in Italia. I benefici di prima casa non valgono per gli immobili di lusso (A/1, A/8, A/9).
Inoltre si paga imposta ipotecaria 50,00 euro, imposta catastale 50,00 euro e altre spese minori per circa 100,00 euro.